Il cortile
sab 23 apr
|Spazio Franco
di Spiro Scimone | con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca Cesale | regia Valerio Binasco | scena e costumi Titina Maselli | disegno luci Beatrice Ficalbi | regista assistente Leonardo Pischedda | assistente scene e costumi Barbara Bessi | foto di scena Marco Caselli
Time & Location
23 apr 2022, 21:15
Spazio Franco, Cantieri Culturali Alla Zisa, 90135 Palermo PA, Italia
About The Event
direttore tecnico Santo Pinizzotto
amministrazione Giovanni Scimone
produzione Compagnia Scimone Sframeli > Fondazione Orestiadi Gibellina > Festival d’Automne à Paris > Kunsten Festival des Arts de Bruxelles > Théâtre Garonne de Toulouse
SINOSSI
Il cortile è un testo di grande verità e allo stesso tempo completamente surreale. I protagonisti vivono fra
vecchie motociclette e spazzatura in una discarica degna di qualche desolante suburbio della più povera delle
metropoli. Sono tormentati dalla decadenza fisica e affetti da una sorta di malinconia per i tempi migliori.
Viene evocata una quotidianità grottesca ma, a ben vedere, non dissimile dalla realtà, dal degrado e
dall'angoscia che ci circondano.
Peppe, Tano e Uno non hanno più la cognizione del tempo, ma ancora tanta voglia di vivere. Sono solo tre
uomini-bambini con i loro piccoli gesti, con il bisogno d’ascoltarsi, con il gusto del gioco. Disperati
all’apparenza, nel loro cortile nessuno può togliergli il piacere di giocare. Non sappiamo da dove vengono, né
quale rapporto li leghi. Lo spettacolo alterna crudele astrazione e poetico realismo, innesta le domande più
aspre del presente nelle piccole ossessioni della quotidianità, con un ritmo comico e una precisione che non
lasciano scampo.
Il tragico ha anche effetti esilaranti: si ride molto, ma senza mai smettere di pensare.
“Così, invece di richiamarci al solito Pinter, bisognerà citare Beckett, anche se, come nelle opere precedenti,
non si va aldilà di una suggestione o di un omaggio, perché altra è la tematica rispetto ai due maestri; e
diverge l’orchestrazione dei dialoghi che, anche nell’italiano di questo lavoro, serbano la ricerca di musicalità
dei pezzi in messinese, servendosi qui di piccole ellissi per mimetizzare le particelle che si rincorrono, mentre
evolvono una trama concisa di domande affannose e di risposte che non spiegano. Eppure il carattere
surreale e la naturalezza nel fronteggiare situazioni estreme trasmettono una sensazione di stupore già alla
lettura; e non smetteranno di far ridere nei duetti scenici di Spiro Scimone e dell’inseparabile Francesco
Sframeli, anche se la tragedia è più incombente che mai, anzi viene ostentata, per quanto la si sposti sempre
un passo più in là, secondo la predilezione del grande irlandese per le opere tra il pianto e il riso, come Fin de
partie e Oh les beaux jours, per non dire del film autonegatorio che affidò a un re del comico quale Buster
Keaton.”
[Una premessa di Franco Quadri a”Il cortile” di Spiro Scimone edizioni Ubulibri – La collanina 26]
Lo spettacolo vince il premio UBU 2004 Nuovo Testo Italiano
BIO
SPIRO SCIMONE
Nel 1994 scrive l'opera prima Nunzio, da lui stesso interpretata accanto a Francesco Sframeli (con cui fonda nello stesso anno la Compagnia Scimone Sframeli), con la regia di Carlo Cecchi con cui Scimone inizia una collaborazione. Scimone e Sframeli, come attori, sono anche protagonisti di una trilogia shakespeariana che Cecchi mette in scena al Teatro Garibaldi di Palermo: Amleto nel 1996, Sogno di una notte di mezza estate nel 1997 e Misura per misura nel 1998.
Grazie all'invenzione di un nuovo linguaggio teatrale, in cui lunghe pause cadenzano le sonorità del dialetto messinese, Scimone conquista pubblico e critica: nel 1994 vince il Premio Idi "Autori Nuovi", nel 1995 la Medaglia d'oro Idi per la nuova drammaturgia e nel 1997 il Premio Ubu come nuovo autore.
Due anni dopo, nel 1999, scrive La festa, testo rappresentato con la regia di Gianfelice Imparato. Con La festa, Scimone ottiene l'autorevole riconoscimento della Comédie-Française che presenta in cartellone l'opera, tradotta in lingua francese da Valeria Tasca e con la regia di Galin Stoev.
Due amici, il film realizzato da Scimone con Francesco Sframeli nel prodotto dalla Medusa Film nel 2002, vinse il premio Luigi De Laurentiis per la migliore opera prima alla 59ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Il film, ancora in dialetto messinese, è ispirato al primo lavoro teatrale Nunzio del 1994, che consacrò l'unione artistica della Compagnia Scimone Sframeli.
Tickets
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